"Forma e spazializzazione della massa" e "Masse in cerchio o doppie masse: dallo stadion al circus", sono i primi due capitoli di un'opera più ampia.
Esiste la massa: la massa dei consumatori utenti nelle società avanzate, le masse in rivolta in ogni parte del pianeta; esiste la comunicazione di massa; non esiste, invece finora in alcuna disciplina, una definizione di spazio di massa.
Nella massa l'individuo assume i connotati statistici di unità di massa. La singola unità di massa esiste solo in quanto componente di un insieme entro un ordinamento spaziale concepito con finalità che eccedono la sola funzione di concentrazione e contenimento della massa stessa: si tratta di crearla, dalla forma alla sostanza.
La genealogia tipologica di questi "grandi spazi" è indagata attraverso una linea cronologica generale dello spazio politico occidentale. Dai primi recipienti brulicanti della storia come arene, circhi, cattedrali, sino alle piazze tumultuose della rivoluzione; dalle grandi scenografie dei totalitarismi del novecento, all'affermarsi dell'evento performativo della società dello spettacolo, sino allo spazio virtuale della rete e oltre, nelle rappresentazioni distopiche di letteratura e cinema: "non esiste spazio vuoto tra cielo e terra ma tutto è pieno di schiere e moltitudini".

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